A seguire premi su Cimeli sportivi e poi su Cimeli di calcio. Poi quella di Bettega e Zoff. Poi venne il magazziniere della Samp con un sacchetto per me: Mancini mi aveva riservato due maglie e ne fui davvero contento. Vincemmo 2 a 1 e Mancini se ne andò arrabbiato quasi evitandomi. Da notare che la magli di Mancini aveva la fascia da capitano stampata… D: A proposito di scambio maglia, hai un aneddoto con che riguarda Roberto Mancini… Dal 1998 al 2001 la maglia, a parte alcune leggere variazioni, fu pressoché bianca con scollo a V, mentre nel 2001-2002 fu usata una maglia bianca e grigia con girocollo nero. Il roccioso difensore centrale venne acquistato dal Manchester United nel 2001 per circa 50 miliardi, altri tempi vero, ma comunque una cifra di tutto rispetto. Eppure, in tutto quel cataclisma, i ragazzini non avevano smesso di giocare. Un pomeriggio mentre guardavo palleggiare dei ragazzini pieni d’estro su un campo di terriccio, venne giù il temporale più violento che mi avesse mai bagnato. Seguì un periodo di calo, complice la seconda guerra mondiale e la tragedia di Superga del 1949. Infatti, l'Italia non ebbe successo al mondiale del 1950 né a quello del 1954 e, addirittura, non si qualificò a quello del 1958: di conseguenza, rinunciò a prendere parte al primo campionato europeo, la cui fase finale si svolse nel 1960. Al mondiale del 1962 uscì al primo turno in una spedizione mal gestita, mentre a quello del 1966 andò peggio, perché fu eliminata dai semiprofessionisti della Corea del Nord.
Il gigante difensivo,ritornò sull’isola nel periodo del calciomercato della stagione del 2014 dove conquistò la promozione nella Lega Pro unica con mister Antonio Porta in panchina. Il Cosenza Calcio 1914 vinse poi il girone C del campionato di Lega Pro Seconda Divisione 2008-2009, conseguendo la seconda promozione consecutiva. Ammesso nel Campionato Interregionale - Prima Categoria. Dopo il vantaggio iniziale firmato su punizione da Nicolò Corticchia, i marsicani ribaltano la partita nel secondo tempo, ma le reti di Nicola Santirocco e Jonatan Alessandro al 92º e 95º minuto ribaltano ancora il risultato (2-3) e fanno esplodere di gioia gli oltre 700 tifosi aquilani accorsi allo stadio. Gli andai a sbattere addosso. Queste sono le parole che il grande scrittore Osvaldo Soriano gli attribuisce in uno splendido racconto-intervista pubblicato il 16 luglio del 1972 nel supplemento culturale del giornale La Opinión: "Loro per quella sera avevano preparato il carnevale più grosso del mondo e se l’erano rovinato. Moacir Barbosa, il primo portiere nero del Brasile, divenne bianco per il pallore. Il Brasile, per vincere la Coppa, poteva anche pareggiare (allora le regole erano diverse). Tutti giocavamo per Lui. Per paradosso, la squadra che lo aveva impallinato si faceva chiamare Celeste. Nel corso degli anni '60 queste nuove strutture aggregative iniziano a svilupparsi intorno alle grandi squadre dell’epoca e i loro membri si distinguono dai supporter tradizionali per il modo attivo ed organizzato di incoraggiare la loro squadra del cuore.
Impressionante come trascina la sua squadra in finale proprio contro i rivali dell'Olympiakos per 3-1, segnando prima la rete iniziale e poi crea l'assist di testa per Michalīs Kōnstantinou per il 2-1, per il vantaggio del Panathīnaïkos. Fu Friaca a portare in vantaggio i brasiliani al 47’. Ma Il grande Juan Alberto Pepe Schiaffino, detto il Dio del pallone, pareggiò i conti per l'Uruguay al 66’. A quel punto il Brasile con il pareggio sarebbe stato ugualmente Campione del Mondo. Molti persero la voce per sempre. Forza e precisione, con la sfera che si insacca sotto la traversa, per il pareggio romanista. Trovai riparo sotto la tettoia di un capannone. Posso dire che non ho un preferito, ma di Mazzone una cosa non la posso tacere: giocavo nel Cagliari con gente come Francescoli, Oliveira, Matteoli. Sarebbe stato bello vedere quel carnevale, vedere come la gente se la spassava con una cosa così semplice.
Non è stato fatto. Inizialmente il concetto è stato ridicolizzato, ma ben presto preso da altri giocatori. Come se fosse precipitato da un’altezza vertiginosa sino al centro della terra. Tutti fuoriclasse con i quali a fine partita ci si scambiava la maglia marsiglia e ci si stringeva la mano, nonostante in campo fosse una battaglia dura ma leale. Armando Picchi (che aveva già vestito la maglia azzurra per otto volte prima di giocare nel Varese) nella stagione 1967-68 giocò le gare che videro la Nazionale italiana opposta a Cipro (5-0), Svizzera (2-2 e 4-0) e Bulgaria (2-3), tutte valevoli per la fase preliminare dell'Europeo 1968. Nella partita contro i bulgari s'infortunò gravemente. Gliel’avevamo rovinato noi. Mi sentivo male per questo. Per il popolo brasiliano quel Mondiale giocato in casa era una questione di vita o di morte. Il forte portiere brasiliano Moacir Barbosa Nascimento si aspettava il cross e decise di fare un piccolo passo in avanti. Ma Ghiggia, vedendo il portiere fuori posizione, invece di crossare, tirò rasoterra verso il palo lasciato scoperto. Nell’occasione gli chiesi se nel post partita avremmo scambiato le maglie. 1984-85 - 6º nel girone N della 1ª Categoria Lombarda.
Il gigante difensivo,ritornò sull’isola nel periodo del calciomercato della stagione del 2014 dove conquistò la promozione nella Lega Pro unica con mister Antonio Porta in panchina. Il Cosenza Calcio 1914 vinse poi il girone C del campionato di Lega Pro Seconda Divisione 2008-2009, conseguendo la seconda promozione consecutiva. Ammesso nel Campionato Interregionale - Prima Categoria. Dopo il vantaggio iniziale firmato su punizione da Nicolò Corticchia, i marsicani ribaltano la partita nel secondo tempo, ma le reti di Nicola Santirocco e Jonatan Alessandro al 92º e 95º minuto ribaltano ancora il risultato (2-3) e fanno esplodere di gioia gli oltre 700 tifosi aquilani accorsi allo stadio. Gli andai a sbattere addosso. Queste sono le parole che il grande scrittore Osvaldo Soriano gli attribuisce in uno splendido racconto-intervista pubblicato il 16 luglio del 1972 nel supplemento culturale del giornale La Opinión: "Loro per quella sera avevano preparato il carnevale più grosso del mondo e se l’erano rovinato. Moacir Barbosa, il primo portiere nero del Brasile, divenne bianco per il pallore. Il Brasile, per vincere la Coppa, poteva anche pareggiare (allora le regole erano diverse). Tutti giocavamo per Lui. Per paradosso, la squadra che lo aveva impallinato si faceva chiamare Celeste. Nel corso degli anni '60 queste nuove strutture aggregative iniziano a svilupparsi intorno alle grandi squadre dell’epoca e i loro membri si distinguono dai supporter tradizionali per il modo attivo ed organizzato di incoraggiare la loro squadra del cuore.
Impressionante come trascina la sua squadra in finale proprio contro i rivali dell'Olympiakos per 3-1, segnando prima la rete iniziale e poi crea l'assist di testa per Michalīs Kōnstantinou per il 2-1, per il vantaggio del Panathīnaïkos. Fu Friaca a portare in vantaggio i brasiliani al 47’. Ma Il grande Juan Alberto Pepe Schiaffino, detto il Dio del pallone, pareggiò i conti per l'Uruguay al 66’. A quel punto il Brasile con il pareggio sarebbe stato ugualmente Campione del Mondo. Molti persero la voce per sempre. Forza e precisione, con la sfera che si insacca sotto la traversa, per il pareggio romanista. Trovai riparo sotto la tettoia di un capannone. Posso dire che non ho un preferito, ma di Mazzone una cosa non la posso tacere: giocavo nel Cagliari con gente come Francescoli, Oliveira, Matteoli. Sarebbe stato bello vedere quel carnevale, vedere come la gente se la spassava con una cosa così semplice.
