La seconda divisa del portiere iniziò a comparire nel kit ufficiale della nazionale di calcio dell'Italia agli inizi degli anni novanta dello scorso secolo. La Stampa, 29 agosto 1921 - La costituzione ufficiale della Confederazione Calcistica Italiana Archiviato il 14 marzo 2014 in Internet Archive. Risale al 1960 il via ufficiale di "Tutto il calcio minuto per minuto". Nel dopoguerra erano a mezza coscia, poi via, via sempre più corti. Con la possibilità di sostituire i giocatori nacque uno dei più celebri argomenti di discussione giornalistica di ogni tempo nel calcio italiano: esempio classico la "staffetta" tra Sandro Mazzola e Gianni Rivera, bandiere dell’Inter e del Milan. Il "vero" debutto avvenne l'anno seguente, quando il nuovo sponsor Kappa propose, per la prima volta nella storia del club, delle maglie che - fatto salvo l'inevitabile cambiamento del colore di sfondo - riproponevano l'esatto stile sia per portieri che giocatori di movimento, compresa quindi la canonica fascia. Successivamente, dal 1996-97, dietro le magliette furono inseriti i numeri dall’ 1 al 99, ma l’1 e il 12 dovevano essere attribuiti ai portieri. Dovevano semplicemente riparare gli occhi dal sole e contenere qualche folta capigliatura.
Disponiamo inoltre di un'ampia gamma di palloni da calcio, attrezzature per l'allenamento e gli allenatori per aiutare il tuo club a migliorare la propria performance. QUANDO SI CHIAMAVANO "GIACCHE NERE" - Solo recentemente gli arbitri di calcio, con la novità dell’abbigliamento in materiale acrilico, hanno abbandonato la giacca con bordino bianco o il successivo giubbino nero con bordino blu. Non è vero che l'uomo pensa solo alla ".iga", c'è anche il calcio, il motociclismo, il calcio, il calcio, il calcio e il calcio. Ma su quello storico angolo del tifo azzurro in Via Medina, il 21 ottobre 1953 fecero calare il piccone brutalmente spietato, anche se "risanatore". Negli Anni Venti e Trenta, nell’epoca pionieristica del tifo partenopeo, i sostenitori azzurri che volevano tenere accesa la fiammella del loro grande amore verso la squadra, intendevano discutere, commentare, proporre, vedersi, insomma, fuori dello stadio, questi tifosi, non avevano punti di riferimento come li hanno oggi. Il primo covo del tifo azzurro arrivò solo nel 1932. Lo diventò la famosa "Torrefazione Azzurra", creata all’angolo di Via Sanfelice e Via Medina ed inaugurata su ispirazione del grande giornalista Felice Scandone. Tale impostazione emblematica rimase in uso perlomeno fino agli anni 1970, subendo solo modifiche marginali.
A parte i motivi televisivi, negli ultimi anni, si è voluto anche dare, per comodità, un aspetto più sportivo, più moderno, agli arbitri . Anche dal punto di vista dei kit il club nerazzurro ci ha abituato a stupire e la maglia dortmund casalinga per il 24/25 va proprio in questa direzione. Fin dal 1912 il portiere può toccare la palla con le mani solo all’interno della propria area di rigore e non più in qualsiasi zona del campo. In questa occasione - afferma il presidente Coscarella - affiancheremo l’Ail in un percorso importante con la speranza che i tifosi biancorossi, e non solo loro, rispondano con la generosità di sempre". La facciata del noto bar è tutta contornata da grappoli di frutta in occasione di una "festa dell'uva" allora molto di moda. Il primo inno, commissionato nel 1997 in occasione del centenario della Federcalcio, venne scritto dal cantautore Claudio Baglioni, che compose il brano Da me a te, presentato allo Stadio Ennio Tardini di Parma il 22 aprile 1998 in concomitanza dell'amichevole Italia-Paraguay.
Siamo nel periodo dell'occupazione tedesca: dal 28 gennaio 1944 e fino alla fine della guerra Pordenone fu bombardata dagli alleati oltre quaranta volte, con decine di morti e danni pesantissimi al centro cittadino come pure ai quartieri periferici, con numerosi palazzi e abitazioni inagibili (municipio compreso), quando non ridotti a cumuli di macerie. Comincia in questi anni a caratterizzarsi quella squadra incolore e poco gloriosa definita come la "Rometta", appellativo che accompagnerà la squadra capitolina fino alla fine degli anni 1970. Quest'anno la squadra, nonostante alcune vittorie prestigiose, su tutte quella per 2-0 contro i campioni del mondo dell'Inter di Moratti, si classifica ottava. 1994-1995: le squadre pur continuando a portare in panchina, oltre ad un secondo portiere con il N° 12, altri quattro giocatori con i numeri "13", "14", "15" e "16" hanno potuto utilizzare a partita iniziata sia il dodicesimo, sia altri due giocatori, per un totale di tre sostituzioni, contro le due precedentemente ammesse.
Disponiamo inoltre di un'ampia gamma di palloni da calcio, attrezzature per l'allenamento e gli allenatori per aiutare il tuo club a migliorare la propria performance. QUANDO SI CHIAMAVANO "GIACCHE NERE" - Solo recentemente gli arbitri di calcio, con la novità dell’abbigliamento in materiale acrilico, hanno abbandonato la giacca con bordino bianco o il successivo giubbino nero con bordino blu. Non è vero che l'uomo pensa solo alla ".iga", c'è anche il calcio, il motociclismo, il calcio, il calcio, il calcio e il calcio. Ma su quello storico angolo del tifo azzurro in Via Medina, il 21 ottobre 1953 fecero calare il piccone brutalmente spietato, anche se "risanatore". Negli Anni Venti e Trenta, nell’epoca pionieristica del tifo partenopeo, i sostenitori azzurri che volevano tenere accesa la fiammella del loro grande amore verso la squadra, intendevano discutere, commentare, proporre, vedersi, insomma, fuori dello stadio, questi tifosi, non avevano punti di riferimento come li hanno oggi. Il primo covo del tifo azzurro arrivò solo nel 1932. Lo diventò la famosa "Torrefazione Azzurra", creata all’angolo di Via Sanfelice e Via Medina ed inaugurata su ispirazione del grande giornalista Felice Scandone. Tale impostazione emblematica rimase in uso perlomeno fino agli anni 1970, subendo solo modifiche marginali.
A parte i motivi televisivi, negli ultimi anni, si è voluto anche dare, per comodità, un aspetto più sportivo, più moderno, agli arbitri . Anche dal punto di vista dei kit il club nerazzurro ci ha abituato a stupire e la maglia dortmund casalinga per il 24/25 va proprio in questa direzione. Fin dal 1912 il portiere può toccare la palla con le mani solo all’interno della propria area di rigore e non più in qualsiasi zona del campo. In questa occasione - afferma il presidente Coscarella - affiancheremo l’Ail in un percorso importante con la speranza che i tifosi biancorossi, e non solo loro, rispondano con la generosità di sempre". La facciata del noto bar è tutta contornata da grappoli di frutta in occasione di una "festa dell'uva" allora molto di moda. Il primo inno, commissionato nel 1997 in occasione del centenario della Federcalcio, venne scritto dal cantautore Claudio Baglioni, che compose il brano Da me a te, presentato allo Stadio Ennio Tardini di Parma il 22 aprile 1998 in concomitanza dell'amichevole Italia-Paraguay.
Siamo nel periodo dell'occupazione tedesca: dal 28 gennaio 1944 e fino alla fine della guerra Pordenone fu bombardata dagli alleati oltre quaranta volte, con decine di morti e danni pesantissimi al centro cittadino come pure ai quartieri periferici, con numerosi palazzi e abitazioni inagibili (municipio compreso), quando non ridotti a cumuli di macerie. Comincia in questi anni a caratterizzarsi quella squadra incolore e poco gloriosa definita come la "Rometta", appellativo che accompagnerà la squadra capitolina fino alla fine degli anni 1970. Quest'anno la squadra, nonostante alcune vittorie prestigiose, su tutte quella per 2-0 contro i campioni del mondo dell'Inter di Moratti, si classifica ottava. 1994-1995: le squadre pur continuando a portare in panchina, oltre ad un secondo portiere con il N° 12, altri quattro giocatori con i numeri "13", "14", "15" e "16" hanno potuto utilizzare a partita iniziata sia il dodicesimo, sia altri due giocatori, per un totale di tre sostituzioni, contro le due precedentemente ammesse.